UNA VOCE FUORI DAL CORO
Confesso che la poesia mi è venuta in mente pensando ai ragazzi di III, per due motivi: il primo è che tra non molto studieranno questo poeta, il secondo è mostrare, senza retorica, un modo diverso di vivere il Natale. La poesia è del 1916, il poeta è in licenza dal fronte dove infuria la Prima Guerra Mondiale: ecco perché è così triste e stanco. Al di là dell’interesse letterario, mi ha sempre colpito l’immagine di questo giovane uomo che ha già visto troppi orrori e si rifugia come un vecchio nel calore del focolare (bellissima la metafora delle “capriole di fumo”, unico elemento di allegria): chissà quante situazioni analoghe ci sono anche oggi…
Chiara
NATALE
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Giuseppe Ungaretti
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