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Date : 22-03-2004 13:44
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Submitted by : Kathe
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DANZA CLASSICA

E' il genere più antico di danza che si possa studiare nelle accademie.
La sua origine proviene direttamente dall'Italia, dai balli di corte del rinascimento. Ma il genere venne presto ripreso anche dalle corti francesi, che lo svilupparono e lo portarono alla massima espressione durante il XVII-XVIII secolo.
Fu in questo periodo che lavorò il coreografo Pierre Beauchamp, considerato il “creatore” delle cinque posizioni classiche.
   

In questo periodo la danza smise di essere un esercizio di corte. Non era più una cosa un po’ per tutti quanti (lo stesso Luigi XIV assunse il nome di Re Sole anche perché interpretò la parte del dio sole in "Le Ballet de la Nuit" nel 1653), ma divenne una professione vera e propria.
   

All’inizio tutti i danzatori erano uomini. La prima donna a ballare salì sul palco nel 1681. Nel 1700 Raoul Feuillet scrisse un libro in cui raccolse le posizioni e i passi base della danza, ancora oggi utilizzati.

I danzatori del XVIII secolo erano coperti da maschere, indossavano grosse parrucche e scarpe col tacco. Le donne indossavano gonne larghe e lunghe, strette nei loro corpetti. Gli uomini non erano certo molto più leggeri.
Furono due donne a cambiare le cose. Le due migliori ballerine francesi dell’epoca. Marie Camargo infatti scelse scarpe senza tacco, accorciò le gonne rendendole meno ingrombranti e abbandonò le maschere, mentre la sua rivale, Marie Salle, abbandonò i pesanti costumi scegliendo per il suo compagno delle tuniche greche.

La prima donna della storia ad aver compiuto una doppia pirouette è stata Hanne Heinel.
Furono inglesi e tedeschi ad evolvere l’idea di balletto. Infatti John Weaver, a Londra, eliminò le parole dai suoi spettacoli, cercando di rappresentare i concetti attraverso espressività del movimento.

Nel 1735 fu fondata l’Accademia Imperiale Russa, che darà poi vita al Russian Ballet, il Balletto Russo.
Verso la fine del ‘700 la danza cominciò a subire forti accelerazioni.
Si iniziò ad andare sulle punte. Per lo più per due o tre passaggi.
Fino a che, per la prima votla, Marie Taglioni nel 1832 ballò tutta “La Sylphide” sulle punte.

Nel 1828 vennero isnerite per la prima volta nei balletti delle prese.
È l’era del Balletto Romantico. Siamo infatti entrati nel romanticismo e la danza non fa eccezione.

Marie Taglioni interpretò Sylphide. Questa rappresentazione cambiò moltissimo lo stile dei balletti, nella tecnica, nella storia e nei costumi. Fu proprio “La Sylphide” ad ispirarne il successore ideologico: “La Giselle”, interptretato per la prima volta all’Opera di Parigi nel 1841 da Carlotta Grisi. Anche ne “La Giselle” il tema sovrannaturale è dominante. Nel secondo atto i fantasmi indossano il tutù bianco reso popolare da “La Sylphide”.

Un salto ci porta alla creazione dei più grandi balletti del mondo.
Nel 1932 George Balachine fonda la School of American Ballet. Più tardi, nel 1947, insieme a Kirstein fonda la Bellet Society che diventerà l’anno successivo (1948) il New York City Ballet. Così nacquero tanti balletti in tante città nordamericane: il National Ballet of Canada, a Toronto nel 1951, Les Grands Ballets Canadiens, a Montréal nel 1952, il Pennsylvania Ballet, a Philadelphia nel 1963 e lo Houston Ballet nel 1963.
Nel 1956 le grandi compagnie russe, come la compagnia Bolshoi o la compagnia Kirov, cominciarono ad esibirsi in occidente. L’intenso spirito drammatico e il grande viruosismo tecnico ebbero un fortissimo impatto sul pubblico. È importante citare i grandi nomi di Rudolf Nureyev, diventato poi direttore artistico del Paris Opéra Ballet, di Natalia Makarova o di Mikhail Baryshnikov, poi direttore dell’American Ballet Theatre, a New York City.

A partire dagli anni ’60 il pubblico divenne più vario. Molti giovani cominciarono ad andare a vedere la danza in teatro. Così virtuosismi atletici, ritmi moderni, temi attuali, furono sempre più ben accetti.
Molti balletti classici cominciarono ad essere accompagnati da musica Jazz o addirittura dal Rock’n Roll. Questa trasformazione diede maggiore impulso per lo sviluppo della danza moderna.


DANZA MODERNA

L'espressione Danza Moderna nasce nel XX secolo per definire un modo libero di interpretare la danza.
L'aggettivo Moderna è usato in contrapposizione a Classica che identifica una danza legata al rigido rispetto di regole sostanziali e formali.
A scanso di equivoci, bisogna precisare che gli iniziatori della danza moderna sono nati comunque come ballerini di danza accademica.
In pratica, la danza moderna è una evoluzione stilistica e culturale verso forme libere di rappresentazione, affermatasi grazie ad avanguardie artistiche che possedevano due caratteristiche fondamentali: la preparazione tecnica e il coraggio di sfidare il sistema.
   

Senza il coraggio e la bravura dell'americana Isadora Duncan e del russo Serge de Diaghilev, alfieri della Danza Moderna, questa (probabilmente) non sarebbe mai nata.

Le teorie e le idee di Isadora Duncan contribuirono in maniera decisiva a frantumare le regole che ormai imbavagliavano la Danza.
Ecco i suoi principi fondamentali:
- Ballare a piedi nudi.
- Liberare il corpo dal tutù.
- Danzare senza uno schema precostituito.
- Trovare la fonte dell'ispirazione dentro se stessi e non nelle fredde nozioni dei maestri.
- Inventare moduli espressivi direttamente sulla scena e non negli esercizi alla sbarra.
   

Serge de Diaghilev invece veniva da una famiglia della nobiltà russa e aveva esordito nella composizione musicale. Lavorava alla direzione dei Teatri Imperiali ma il suo spirito innovatore e le sue originali idee sul balletto gli costarono il licenziamento.
Fu mandato a Parigi col compito di accreditare l'arte russa all'estero. Ma, anzichè proporre gli standard della scuola russa, apportò alle opere tutta una serie di modifiche e di impostazioni personali.
Diaghilev affidò le coreografie a Michel Fokine, il più grande innovatore dell'epoca, mentre si rivolgeva, per le scenografie, ai più grandi aritisti del momento: da Picasso a Braque, da Matisse a De Chirico.
Non sfuggì ai connazionali che Diaghilev rappresentava cose che non avevano nulla a che fare con i balletti ufficiali moscoviti.
Ma vivere a Parigi, al centro di fermenti artistici e culturali di tutti i tipi, era ben diverso che vegetare a Mosca. E Diaghilev, che già per sua natura era un rivoluzionario puro, non poteva trovare un contesto migliore per dare sfogo a tutta la sua forza espressiva.

Dopo Duncan e Diaghilev, le cose non furono più come prima. La loro opera determinò una svolta profonda e definitiva che aprì nuovi spazi e nuovi orizzonti alla danza che, da quel momento, diventò moderna.

E' chiaro che la Danza Classica ha prodotto e continuerà a produrre opere eccezionali ed artisti insuperabili. Ma in parallelo con il suo sviluppo e con le scuole di pensiero tradizionale, si è affermata, nel XX secolo la scuola della Danza Moderna.
   

La terminologia dei passi di danza è ancora un punto delicato, perché può variare in base alla nazione in cui ci si trova.
I diversi tipi di passi hanno origini molteplici; alcuni derivano da uno stile definito, altri sono creati da pedagogisti e/o coreografi, mentre parecchi nascono anche dalla strada.
Bisogna tener conto di queste differenze e considerare la questione in modo oggettivo per svolgere una ricerca e un'analisi scrupolose.
Vi sono numerose correnti che hanno influenzato la danza jazz in un momento o nell'altro della sua storia. Queste influenze provengono da elementi tipicamente culturali che vanno dalla cultura africana alla tradizione occidentale e, nel corso dell'evoluzione dei termini, derivano anche dalla tecnica della danza classica e dalle diverse correnti della danza moderna.

La Danza Moderna in Italia
Si è cominciata a conoscerla intorno agli anni ‘50-’60, con i primi programmi televisivi d’intrattenimento. Prime tra tutte a portare questo nuovo stile in Italia sono state Raffaella Carrà e Haeter Parisi.
Certamente ricordiamo il programma televisivo “Fantastico” che, con tutte le sue edizioni, ha portato sempre nuovi talenti alla ribalta, anno dopo anno.
A differenza della danza classica, la danza moderna si sviluppa e si evolve in maniera quasi vertiginosa.

Non tutti sanno che la danza moderna si divide essa stessa in diversi stili: dallo stile più forte, più d’impatto, più televisivo quale quello ‘jazz’, allo stile più romantico, più emozionale e passionale chiamato ‘lirical’.
Con la nuova educazione musicale, la danza moderna è oggi sempre più richiesta e preferita ad altri stili.
Ma va anche detto che, senza le basi che può dare la danza classica, è molto difficile affrontare lo stile moderno ad alti livelli.

Non esiste ballerino al mondo, di un certo livello e di qualsiasi stile che non abbia alle spalle lunghi anni di studio della danza classica.


DANZA HIP-HOP
Danza Hip Hop, chiamata anche Popping, Locking, B-boying o Breaking. In ogni caso questa danza nasce nelle strade e non in Accademia!

Molti gruppi di danza rivendicano di fare hip hop, ma quello che non capiscono è il significato profondo del nome. Al giorno d’oggi tutte le palestre offrono classi di hip hop, ma non possiamo prendere sul serio la loro parola ed accettare la loro aerobica come stile hip hop legittimo.
I veri ballerini di hip hop ballano come ballerini/insegnanti hip hop in palestra? Come possiamo differenziarli se tutti e due sono chiamati hip hop?

L’hip hop ha molte radici differenti. La musica, il ritmo e lo spirito sono derivazioni dei tamburi africani. La danza proviene dalle tribù africane, dal Kung Fu cinese, dalla Capoeira brasiliana e da innumerevoli altre influenze. Tutti questi stili differenti arrivarono insieme, sia sulla east coast che sulla west coast, a formare tutti quegli stili dell’hip hop che noi oggi conosciamo.

Il breaking ebbe origine nei ghetti di New York agli inizi degli anni ’70.
Il popping ed il locking nacquero negli anni ’70 sulla costa occidentale, in gran parte a Los Angeles. Il filo comune che univa questi stili sotto il comune denominatore di hip hop fu che gli "street dancers" (i ballerini dI strada) li usavano come un sostituto delle risse e dei combattimenti.
Al posto di far male alle persone e di ottenere il rispetto attraverso la violenza, questi ballerini guadagnavano il rispetto con la danza.
Due persone con i pugni serrati pronti a combattere si trasformarono in due persone che si sfidavano all’interno di un cerchio prendendosi in giro a vicenda. Il combattimento si trasformò in una sfida e la sfida divenne il cuore della danza hip hop. Rimpiazzò le energie negative di questi giovani violenti delle gang con uno sfogo positivo e creativo.

E quello che rese questa danza così famosa fu proprio la possibilità di ottenere il rispetto attraverso essa, tra gli amici, tra le ragazze e tra i gangster che prima di allora rispettavano solo la forza.
Significava molto di più essere un ballerino che non un gangster perché occorrevano maggiori abilità ad impressionare la gente che non a sparargli.
   

Chiunque abbia assistito ad una sfida sa che l’impeto di una buona sfida è come l’impeto di una rissa. La sfida è l’essenza dell’hip hop ed è anche il motivo per cui i passi eseguiti dai ballerini hip hop sono così spettacolari o creativi. Per guadagnare il rispetto dovevi sempre dimostrare di essere il migliore nel cerchio e le approvazioni della gente non erano facili da ottenere. Lo stile conta più di tutti e non può essere insegnato, dovi solo coltivarlo. Essere divertente, duro, spregevole, cool o qualsiasi cosa che possa mettere te in buona luce nel cerchio e far sembrare il tuo avversario meno bravo.

Questa danza è basata sulle sue fondamenta: popping, locking, b-boying (breaking). Ma non è confinata a solo una di queste categorie.
La new school hip hop è uno stile che deriva da tutte queste categorie ma con maggiore stile nel movimento. Tutto dipende dallo stile e da passi sempre creativi.
C’è anche un altro stile chiamato house, ancora ai suoi inizi (i ballerini stanno cercando di spingerlo avanti). L’house è una combinazione di stili di tutto il mondo: danze africane, capoeira, tap, jazz, piroette, popping, locking, breaking…uno stufato di danze dove tutti possono mettere dentro quello che vogliono purché sia stupefacente.
L’house non è ancora stato accettato completamente dai ballerini di hip hop, ma anche se non è hip hop riscuote comunque l’approvazione nei cerchi.
Ed in assoluto l'approvazione deve essere data a tutti coloro che sono dannatamente bravi!

Esiste un vero stile hip hop. Se sei un vero ballerino di hip hop lo sai. Lo mangi, lo respiri, lo vivi. Ciascun ballerino di hip hop deve conoscere la storia e l’origine dell’hip hop ed i personaggi storici che ci sono dietro in modo da poter diffondere queste informazioni alle prossime generazioni.
Questo è l’unico modo per mantenere viva la cultura di questa danza.

FONTI:www.danzadance.com
 
web keeper Paolo Bacciottini