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#172 19-02-13 19:31 GMT+1 hour |
Leggo sul Giornale Teconogico che i Verdi Ambiente e Società hanno pubblicato un vademecum con le regole d’oro per evitare di essere colpiti dai fulmini.
In estate effettivamente i temporali sono più violenti e la gente passa più tempo all’aperto, per cui una ripassata alle norme di precauzione ci sembra utile. Il pericolo di essere investito da un fulmine diventa concreto quando l’intervallo tra lampo e tuono è inferiore a 30 secondi e si considera cessato 30 minuti dopo l’ultimo tuono o fulmine. (Il suono viaggia a 300 metri al secondo, quindi un fulmine il cui suono ci arrivi dopo 30 secondi si è schiantato a 9 Km di distanza) I più colpiti sono escursionisti, bagnanti, agricoltori, pastori e giocatori di golf. ![]() Non sottovalutare i segni premonitori di elettricità nell’aria: sfrigolii degli oggetti metallici, prurito al cuoio capelluto o alla pelle scoperta, peli e capelli che si rizzano, scintille azzurrognole dagli oggetti metallici esposti. Abbandonare i luoghi pericolosi: allontanarsi da creste e cime, da vie ferrate e cavi metallici, non sostare sotto o vicino a croci, cappelle con croci, strutture appuntite in genere, spiagge e bagnasciuga, ombrelloni. I VAS aggiungono di non ripararsi sotto tralicci e antenne (che non mi sembra possano offrire molto riparo di per sè, ma che possono sormontare un riparo). Mettersi al riparo il più in fretta possibile in luoghi idonei: una cavità o grotta di dimensioni adeguate e alla distanza di almeno un metro dall’apertura e dal soffitto. Non ripararsi sotto alberi, specie se isolati, vecchi e pieni di cavità. Alcune statistiche dicono che maggiormente colpiti dal fulmine sono la quercia, il pioppo e le conifere; meno il faggio il castagno e l’ontano. In genere pericolosi sono tutti quegli alberi il cui tronco rimane asciutto piuttosto a lungo. I boschi fitti sono abbastanza sicuri, a patto che si stia lontani dai tronchi e dai rami degli alberi, per evitare le scariche laterali. Sono sicuri anche i rifugi e i bivacchi metallici ben chiusi. Se si è in tenda o la si lascia per un posto più sicuro (l’auto per esempio, con i finestrini ben chiusi) o si sta lontano dai pali, accovacciati sul materassino. Se si è in macchina, non muoversi, l’auto è un ottimo luogo dove ripararsi e ricordarsi di far rientrare l’antenna della radio. Se non ci si può mettere al riparo non stare a contatto con altre persone, non tenerle per mano, mantenere una distanza di circa dieci metri l’uno dall’altro, camminare a piccoli passi, liberarsi dagli oggetti metallici, evitare che oggetti metallici (bastoncini, piccozza, sci) sporgano al di sopra delle spalle. Situazione molto pericolosa anche sulla spiaggia e in mare essendo l’acqua salata un ottimo conduttore di elettricità. Togliersi di dosso collane e catenine. Gli ombrelloni e l’alberatura delle imbarcazioni possono attirare un fulmine. Sulle imbarcazioni a vela è opportuno che le punte metalliche in cima all’albero siano collegate con un conduttore ad una piastra di rame posta sotto la linea di galleggiamento. Se si è in mare e impossibilitati a raggiungere la riva, si attenda la fine della perturbazione sdraiati sul fondo della barca. Evitare di stare vicini a superfici e ad oggetti metallici. Non accendere apparecchi elettrici. Niente cellulari durante i temporali: i metalli presenti nel telefonino possono attrarre i fulmini e, inoltre, amplificare le scariche derivanti da una folgorazione. (E qui la passione di famiglia per i computer mi spinge ad aggiungere di staccare computer, TV ecc dalla corrente, durante i temporali). Evitare di stare nei luoghi ove può formarsi una colonna di aria calda, poiché essa costituisce un buon conduttore elettrico. Gli animali emanano calore, evitare, quindi, di avvicinarsi ad animali e greggi. (Io credo che che un parcheggio asfaltato, pieno di macchine, scaldi l’aria più di un gregge di pecore…) |